Il territorio di Murlo è costellato di pievi e chiese delle quali solo alcune sono ancora intatte. Altre, per il tempo e l’incuria degli uomini, si presentano in cattivo stato di manutenzione o addirittura in rovina; di alcune invece rimangono solo pochi resti.
Si fornisce comunque un elenco completo per la conoscenza della storia e per chi volesse avventurarsi a leggere gli importanti segni dei secoli trascorsi.
Parte delle chiese e delle pievi menzionate di seguito sono consultabili in forma georeferenziata nella nostra cartina interattiva.
MURLO
Cattedrale di S.Fortunato a Murlo, notizie dal 1275 oggi aperta al culto. La costruzione attuale risale però alla fine del Cinquecento; nel XVII secolo furono eretti i due altari del transetto, in stucco, a imitazione di marmi policromi, con le tele di Astolfo Petrazzi (I Santi Biagio, Domenico, Caterina da Siena e Sebastiano in adorazione della Madonna col Bambino) e di Dionisio Montorselli (L’Assunta con San Biagio e un Santo Vescovo).
Anche il fonte battesimale risale alla fine del Seicento: nella vasca è stato riscoperto un fonte più antico, quattrocentesco, che reca scolpiti festoni, una fascia decorata a fogliame e il monogramma bernardiniano. Da notare anche due acquasantiere: una cinquecentesca e l’altra trecentesca.
Cappella di S.Nicola a Murlo, notizie dal 1700 quando fu trasformata in deposito per gli attrezzi agricoli.
VESCOVADO DI MURLO
Cappella della Natività di Maria, detta Madonna dell’Antica a Vescovado, dal 1572 sconsacrata, ridotta ad abitazione privata.
Chiesa di S.Fortunato a Vescovado. Fu costruita agli inizi degli anni Settanta del XX secolo, al posto di un precedente edificio, e consacrata nel 1972. All’interno si conserva il trittico di Benvenuto di Giovanni con la Madonna in trono col Bambino e Santi (1475); il complesso è di grande eleganza formale e freschezza narrativa nelle storiette della predella. Degli arredi antichi, si è conservata una macchina processionale del XVIII secolo, in legno dipinto e dorato, costruita per contenere durante le processioni la tavola di Andrea di Niccolò raffigurante la Madonna col Bambino; la tavola faceva parte di un complesso più ampio e fu privata dei due pannelli laterali, venduti all’estero agli inizi del XX secolo, e resecata in basso; la parte centrale è oggetto di grande devozione.
Cappella di S.Maria Assunta a La Befa, 1598. La piccola cappella di Santa Maria Assunta alla Befa, che fu sede nel corso di tutto il Settecento della Compagnia dei Celesti, che ne curava la conservazione, si trova proprio al limite del centro abitato della Befa. Non si conosce la data esatta della sua fondazione, ma la presenza di un trittico di scuola senese del XV secolo potrebbe far ritenere che a quella data la costruzione esistesse già. Il trittico fu acquistato dallo Stato nel 1972 ed è oggi conservato nella Pinacoteca Nazionale di Siena; è databile alla fine del Quattrocento ed è riconducibile all’ambito pittorico legato alla produzione del Vecchietta.
Chiesa di S.Giovanni Battista a Campriano, 1151 aperta al culto ma di proprietà privata. E’ un edificio sacro che si trova in località Campriano a Murlo. Sottoposta al patronato di molte famiglie nobili senesi, dai Tolomei ai de Vecchi, la chiesa ha conservato buona parte della struttura più antica. All’interno, l’altare di sinistra conserva pitture murali di fine Cinquecento, in cui si avvertono le fresche tonalità narrative di Ventura Salimbeni, soprattutto nello spigliato atteggiarsi delle figure femminili, tracciate con brio e pennellata veloce. Dalla chiesa proviene una bella Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti, oggi al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia a Buonconvento.
Cappella della Madonna a Lupompesi, notizie del 1654. Trasformata oggi in abitazione privata.
Pieve di S. Maria a Carli a Murlo, notizie dal 1081 (restauri del 1767) aperta al culto 1-2 volte l’anno. E’ un edificio sacro che si trova in località Pieve a Carli a Murlo. Denominata “pieve vecchia” per distinguerla da quella di San Fortunato, mantenne a lungo la devozione dei fedeli per l’immagine della Madonna col Bambino di Andrea di Niccolò. La tavola, purtroppo menomata dei due santi laterali e della parte inferiore del pannello centrale, è oggi esposta nella chiesa di Vescovado. A testimonianza della grande venerazione di popolo rimane una complessa macchina processionale in legno, intagliata nel Settecento, che conteneva il dipinto nelle sue uscite per le campagne circostanti. L’edificio è preceduto da un atrio a tre arcate in mattoni; l’interno, a pianta unica, conserva i tre altari settecenteschi di stucco bianco, ornati da sculture dell’Arrighetti.
Chiesa di S.Michele Arcangelo a Montepertuso. La pieve è ricordata dal 1214; nel 1475 fu ornata del trittico con San Michele e altri santi di Benvenuto di Giovanni, poi trasferito nella parrocchiale di Vescovado e sostituito da una copia. Fu completamente restaurata agli inizi del Novecento in forme neogotiche: all’interno furono costruiti tre altari in pietra serena con un ricco tabernacolo in marmo sull’altare maggiore. Ha avuto una notevole ripresa per l’attività della Comunità Mondo Nuovo che vi ha fondato uno dei suoi centri, impegnandosi in una costante azione di recupero della struttura architettoniche che si è conclusa nel 1997 con il ripristino sia dell’edificio di culto che degli annessi. La chiesa è stata ornata da un nuovo tabernacolo scolpito da Chiara Tambani nel 1997.
Chiesa di S.Margherita a Montorgiali, notizie dal 1055 oggi scomparsa.
Sacello di S.Biagio a Montorgiali, notizie di una chiesa nel 1598 oggi sacello, restaurato nel 1995.
Oratorio di S.Leonardo Madonnino di Tinoni perduta ogni traccia.
CASCIANO DI MURLO
Pieve di S.S.Giusto e Clemente a Casciano, notizie dal 1275 oggi aperta al culto. E’ un edificio sacro che si trova in località Casciano di Murlo. La presenza di un monastero femminile dedicato a san Giusto avrebbe conferito a Casciano l’appellativo “delle Donne”. Soppresso nel 1463, la sua chiesa ricevette la dignità di pieve di Murlo. L’odierno edificio, riferibile al tardo periodo romanico, presenta un impianto a croce latina a unica navata, con transetto sporgente e scarsella terminale. L’edificio appare privo di caratteri decorativi, fatta eccezione per la finestra della facciata, ornata da una ghiera a sezione circolare, caratterizzata da un motivo bicromo.
Eremo di Montespecchio, (S.Maria di Rocamadour) notizie dal 1189 attualmente in rovina. L’eremo è un luogo di grande suggestione, nonostante sia ridotto a poco più di un rudere. I resti dell’edificio appaiono nel fitto della macchia, ancora vividi nell’alternanza di colori che mischia il verde scuro del marmo di Vallerano e il prezioso marmo rosa. Resta parte dei muri perimetrali interrotti da esili monofore con copertura ad arco a sesto ribassato; la volta, a botte, è crollata; restano anche tracce delle lesene e dei capitelli che sorreggevano l’arco posto a metà della navata. Fu uno dei maggiori centri agostiniani; la sua costruzione risale al XIII secolo; nel 1449 vi si svolse l’ultimo capitolo delle congregazioni di osservanza agostiniana. Nel XVII secolo le precarie condizioni dell’edificio costrinsero gli ultimi religiosi a trasferirsi.
Oratorio della Madonna di Piantasala a Casciano, notizie dal 1575 oggi aperta al culto, restauro recente.
Pieve di S.Cecilia a Crevole, notizie del 1189 oggi restaurata, sconsacrata e di proprietà privata. La sua fondazione è tra le più antiche del territorio della Val di Merse: citata dal 1189, era già una parrocchia operante. Dopo la distruzione della rocca ad opera delle truppe imperiali nel 1554, la chiesa fu annessa al vicariato di Murlo; solo nel 1687, a seguito della soppressione dell’eremo di Montespecchio e del trasferimento a Crevole dei monaci, ebbe un momento di ripresa. Il progressivo abbandono di queste terre contribuì al lento decadimento dell’edificio, solo parzialmente arrestato nel XX secolo. Dal 1988 è diventata di proprietà privata e quindi non è più possibile visitarla. Nella Pieve di Santa Cecilia in Crevole fu dipinto e rimase nella stessa Pieve la “Madonna di Crevole” ad opera di Duccio di Boninsegna, attualmente al Museo dell’Opera del Duomo di Siena.
Pieve dei S.S. Pietro e Paolo a Montepescini, notizie del 1055 (attualmente in restauro). La sua origine risale probabilmente all’XI secolo, ma le prime notizie certe sono del secolo successivo. Rimaneggiata nel XVII secolo, mostra i segni dell’origine romanica nella facciata, col tetto a capanna e parato a grosse bozze di pietra intervallate da scansioni in mattone. Gravemente danneggiata durante il passaggio delle truppe pisane nel 1332, subì ulteriori danni alla fine del Trecento per mano delle truppe fiorentine e non fu risparmiata durante il passaggio dell’esercito imperiale del 1554. Nonostante ciò, fu sottoposta a continui interventi di restauro che ne preservarono la struttura. Gli altari barocchi a volute e ovali di stucco bianco conservano una pala seicentesca, copia della tavola del Sodoma con due Santi.
Pieve di S.Maria a Coppiano a Montepescini, notizie del 1130 oggi scomparsa, o meglio ci sono solo ruderi sporadici.
Chiesa di S.Donato a Vallerano, notizie del 1055 in rovina, acquistata da privati. Il castello fortificato di Vallerano, di probabile origine romana, è ricordato fin dall’ XI secolo. La chiesa e i terreni circostanti appartennero fino al XIV secolo ai canonici del Duomo di Siena. A partire dal Cinquecento ebbe un rettore proprio e dal 1598 passò nel vicariato di Murlo. In epoca più vicina, per l’abbandono del borgo da parte della
popolazione, anche la chiesa subì un progressivo degrado, già segnalato alla fine dell’Ottocento, fino alla recente alienazione. Quando i fedeli erano più numerosi, vi si svolgevano molte cerimonie liturgiche, dalla festa del santo patrono, il 7 agosto, alla cosiddetta “festa dell’acqua di primavera”; devozione particolare era riservata alla reliquia del braccio.
Chiesa dei S.S.Vincenzo e Anastasio E’ un edificio sacro che si trova in località Bagnaia a Murlo. Citata già nel XII secolo, mantiene il semplice profilo di epoca romanica, col tetto a capanna, il portale sormontato da un arco a tutto sesto, il paramento a grosse bozze tufacee interrotto in alto da una monofora decorata da due colonnette. L’interno, a navata unica, è scandito da tre altari: quello maggiore in stucco bianco terminante ai lati con due angeli adoranti; quello di sinistra, con una tela settecentesca con il Transito di San Giuseppe; quello di destra con un’immagine cinquecentesca della Madonna col Bambino, contenuta in un tabernacolo intagliato e dorato, assai venerata dalla popolazione, come testimoniano i molti ex voto appesi alle pareti. Da notare le due acquasantiere, una cinquecentesca e una settecentesca.
Chiesa di S.Biagio a Filetta, notizie del 1275 abbattuta verso il 1560, ricostruita una modesta cappella, non officiata. Fu costruita nel XIX secolo in sostituzione di una chiesa più antica abbattuta nel Settecento per lo stato di estremo degrado; i materiali di costruzione servirono per edificare il nuovo luogo di culto. Al suo posto fu costruita una semplice cappella ad aula unica, con le pareti esterne intonacate e un piccolo campanile a vela che sormonta il tetto. La testimonianza più rilevante della chiesa antica è il trittico di Luca di Tommè raffigurante lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria coi Santi Biagio e Bartolomeo, ora esposta al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia a Buonconvento.
Chiesa di S.Michele Arcangelo a Formignano, notizie del 1274 oggi restaurata, di proprietà della Tenuta della Selva. Isolata in mezzo al bosco, la chiesa romanica conserva in parte nella zona absidale la struttura architettonica originaria in filaretto di pietra calcarea; nell’abside, che termina con una fascia aggettante a sorreggere il tetto, si apre una monofora; si è conservato anche il portale romanico con arco sovrastante, con la sola sostituzione dell’architrave originario con una cornice a mattoni. Era la parrocchiale del villaggio, scomparso, di Formignano. Continuò ad essere officiata almeno fino alla fine del Cinquecento. Nel corso dell’Ottocento, ridotta ormai a sole quattro famiglie la popolazione del luogo, divenne semplice oratorio.
Chiesa di S.Andrea a Frontignano, notizie del1251 restaurata dai proprietari, chiusa al culto. Le prime notizie risalgono al XIII secolo, quando risultava sotto la giurisdizione dell’abbazia vallombrosana di Torri; in seguito passò sotto quella della pieve di Corsano; più volte saccheggiata agli inizi del Trecento, prima dalle truppe di Arrigo VII, poi dall’esercito pisano, fu sottoposta a un primo restauro a spese del Comune di Siena nel 1335. Agli inizi del Cinquecento un proprietario terriero del luogo, Girolamo Baldi, donò alla chiesa un appezzamento di terreno, e nel 1538 fu concesso alla famiglia il giuspatronato. Un nuovo intervento di restauro fu condotto nel Settecento dagli Zondadari, che ornarono la chiesa di altari barocchi a stucchi, poi eliminati nel corso dei restauri novecenteschi. La chiesa è adesso di proprietà privata.
Chiesa S.S.Nicolò e Giacomo a Macereto, notizie del1275 scomparsa ogni traccia.
Cappella di S.Bartolomeo a Palazzaccio, (Macereto) 1700 c.a. in rovina.
AREE SPARSE
Chiesa di San Giusto La chiesa di San Giusto è un edificio sacro che si trova in località Rocca Gonfienti a Murlo. Risalente al XV secolo e annessa ad una grancia dello Spedale di Santa Maria della Scala, conserva della struttura originaria l’abside circolare ed è sormontata da un campanile a vela con monofora. Alla chiesa apparteneva una tavola di Giacomo Pacchiarotti, raffigurante la Madonna col Bambino, che è stata recuperata da un recente intervento di restauro, ed esposta al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia a Buonconvento. La devozione delle popolazioni locali per questa immagine è attestata dai fori che tempestavano la tavola dove erano appesi gioielli come ex-voto. mplice portale architravato è sormontato da un arco a tutto sesto.
Cappella di S.Gerolamo a Pompana, notizie del 1602 oggi distrutta.
Chiesa di S.Anna (già S.Maria) a Resi, notizie del 1200 trasformata in abitazione privata.
Chiesa dei S.S.Salvatore e Giusto (già chiesa di Rocca Gonfienti) a Rocca Gonfienti, notizie del 1130 effettuati restauri parziali da parte di privati.
Per informazioni più dettagliate riguardo questo argomento vi invitiamo a leggere il testo di M. Filippone, “IL TERRITORIO DI MURLO E LE SUE CHIESE” – Ed. Nuova Immagine.