Nel 1993 il prof. Alberto Piazza, docente di genetica Umana all’Università di Torino, svolse una ricerca nel territorio di Murlo e in altre località italiane ed europee, finalizzata a scoprire tramite la mappatura delle diversità genetiche i rapporti tra le diverse popolazioni europee attuali e le discendenze dai popoli antichi.
Si trattava anche di verificare, su basi scientifiche e tramite le tecniche genetiche, quale delle due teorie storiche sull’origine degli Etruschi fosse quella giusta: gli Etruschi giunsero in Italia con una improvvisa migrazione dall’Asia minore e in particolare dalla Lidia (l’odierna Turchia occidentale), come sosteneva lo storico greco Erodoto già nel 440 a.C., o piuttosto la cultura etrusca si formò a partire da popolazioni già insediate nei territori che poi saranno conosciuti come Etruria (Toscana, Lazio, Umbria), come era convinto l’altro storico greco Dionigi di Alicarnasso?
Ancora oggi gli studiosi sono divisi tra queste due teorie, e la ricerca genetica è una delle vie da percorrere per fare luce sulla questione. Così Murlo, insieme a Volterra e al Casentino, fu scelto dal prof. Alberto Piazza come campione rappresentativo della Toscana, per l’isolamento geografico che lo aveva storicamente caratterizzato e quindi per la minore influenza dei flussi migratori dopo il periodo antico.
A Murlo il prof. Piazza eseguì prelievi di sangue e altro materiale biologico (capelli, saliva) su 86 abitanti scelti fra quelli che da più generazioni vi vivevano. I campioni di sangue prelevati furono analizzati con le tecniche di genetica disponibili allora, nell’ambito del progetto mondiale Human Genome Diversity Project coordinato dal prof. Luca Cavalli Sforza, che dette il via a questo tipo di ricerca. Con quel primo studio fu possibile confrontare solo 34 marcatori genetici, ma furono comunque stabilite diversità e relazioni tra i popoli del mondo e le loro origini antiche. Ad esempio in Italia divennero evidenti le differenze genetiche tra le popolazioni settentrionali (popolazioni celtico-liguri), centrali (etrusca) e meridionali (greca), e già furono evidenziati i legami dei murlesi con le popolazioni del mediterraneo orientale e in particolare con i Turchi. Ma molto rimaneva da chiarire e dimostrare, principalmente a causa dei limiti imposti dagli alti costi che le analisi genetiche avevano allora. Per Murlo comunque questo studio significò la “celebrità” a livello internazionale: la copertina del numero 15265 del 25 settembre 1993 della nota rivista francese Le Figaro Magazine riportava in prima pagina un nostro concittadino con la barba impastata di argilla a e il titolo “Esclusivo! Abbiamo incontrato gli Etruschi!”, con l’intero numero dedicato a parallelismi tra gli attuali abitanti di Murlo e le raffigurazioni etrusche.
Testo tratto da MurloCultura 2015 – Nr. 4 – Toscani, Murlesi ed Etruschi: novità dalla ricerca genetica