Museo etrusco di Murlo: Antiquarium di Poggio Civitate

Antiquarium di Poggio Civitate è il nome del Museo Archeologico Etrusco di Murlo (SI). Conserva i reperti archeologici provenienti dall’ insediamento etrusco di Poggio Civitate.

Fu Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo senese, ad intuire negli anni ’20 del Novecento che sulla sommità piana del Poggio alle Cataste (come è indicato Poggio Civitate nella cartografia moderna) si nascondeva qualcosa di importante. Lo stesso toponimo antico di “Poggio Civitate” alludeva chiaramente all’esistenza di un insediamento. Il tempo e gli scavi archeologici successivi dettero ragione alla sua intuizione.

La decisione di esporre i materiali recuperati vicino al sito di ritrovamento fu presa negli anni settanta e ad essa conseguì presto l’inaugurazione del museo all’interno del Palazzone, precisamente nel 1988. Nel 2002 il museo è stato riordinato ed ampliato con l’acquisizione dell’edificio adiacente e con l’aggiunta di nuovi reperti.

Il percorso museale sviluppa temi relativi all’architettura domestica, all’alimentazione, alla caccia e alla pesca, affrontando quindi aspetti legati alle condizioni economiche, politiche, sociali e religiose di una comunità etrusca governata da una famiglia aristocratica durante il VII e il VI secolo a.C.

Molti dei reperti esposti nel Museo Etrusco di Murlo sono universalmente noti: il tetto della casa del principe (al quale si è recentemente aggiunto quello del laboratorio artigianale), le sime della corsa dei cavalli e quella del banchetto, l’acroterio noto come il “Cappellone” per la particolare foggia del cappello diventato il simbolo di Murlo.

In particolare il primo piano ospita le ricostruzioni del palazzo orientalizzante e del laboratorio artigianale annesso; sono presentate le lavorazioni di diversi materiali tra cui bronzo, terrecotta, avorio e osso, fino a giungere alla saletta degli oggetti preziosi.

Due vetrine sono dedicate al rituale del banchetto ed una in particolare consente al visitatore di apprezzare l’allestimento di una tipica tavola apparecchiata all’etrusca.

Il percorso prosegue al secondo piano dove sono conservati i resti della decorazione architettonica del palazzo del periodo arcaico, tra cui le celebri statue in terracotta con cappello a larghe falde.

Al terzo ed ultimo piano una sala conserva i reperti relativi alla vita quotidiana, i contenitori per le derrate alimentari, i fornelli per la cottura dei cibi, e poi ancora aghi, pesi da telaio, rocchetti, ami per la pesca e punte di freccia.

L’ultima sala è dedicata al mondo funerario ed espone i corredi della necropoli di Poggio Aguzzo. Questa è anche una sala caratteristica per la splendida vista panoramica che apre su Poggio Civitate.

POGGIO CIVITATE

Poggio Civitate è situato a sud-est di Murlo e fa parte delle colline che separano le zone alluvionali di recente formazione dalla zona più antica delle Colline Metallifere che giunge sino al mare.

Il luogo è in prevalenza boscoso ma sulla sua sommità, ad un’altitudine di 365 mt, presenta un ampio pianoro di circa 700 x 400 mt che invita all’insediamento. Ed è proprio qui, infatti, che si insediarono gli Etruschi.

La scoperta del sito archeologico si deve all’intuizione ed alla curiosità di Ranuccio Bianchi Bandinelli che, stimolato dal ritrovamento di reperti sporadici, ipotizzò la possibilità di un importante insediamento nella zona.

Nel 1966 il prof. Kyle M. Phillips, ottenuta la concessione di scavo da parte dello stato italiano, iniziò i lavori che portarono immediatamente alla luce diverse interessanti scoperte.

La fase più antica dell’insediamento, orientalizzante, è caratterizzata dall’edificio di Poggio Civitate, datato intorno al 630 a.C. e ricco di decorazioni acroteriali.

Il palazzo misurava oltre 35 mt di lunghezza per 8 mt di larghezza, non presentava divisori interni ed era probabilmente a due piani, con la parte inferiore adibita a magazzino, come dimostrano i resti di pithoi interrati nel pavimento.

A fianco dell’edificio sono stati ritrovati i resti di un laboratorio artigianale, che conferma la produzione in loco di ceramica architettonica, vasellame e oggetti preziosi. Le due strutture furono distrutte da un incendio verso il 600 a.C.

Intorno al 580 a.C. la residenza venne interamente ricostruita sulle macerie del precedente edificio ma con dimensioni assai maggiori. Si trattava di un quadrilatero di 60 mt di lato orientato verso sud-est ai cui angoli si trovavano 4 stanze delle stesse dimensioni e caratteristiche che hanno fatto pensare a delle torri o comunque che servissero a garantire stabilità al complesso.

I restanti ambienti della residenza, in numero di 18, si aprivano verso un cortile interno caratterizzato da porticati sui tre lati; sul quarto lato si trovava invece un sacello dove, con tutta probabilità, erano custoditi i simulacri dei numi tutelari.

L’acroterio del Palazzo era caratterizzato da figure fittili a tutto tondo raffiguranti personaggi seduti con copricapo a larghe tese e figure mitologiche fantastiche.

Il cortile interno era invece decorato con lastre di terracotta raffiguranti scene conviviali, corse di cavalli e scene di caccia.

Verso il 525 a.C. il palazzo fu smontato ed abbandonato dagli abitanti che si trasferirono forse in un altro centro. Venne costruito un terrapieno di pietra e terra che impedisse l’accesso al luogo.

La maggior parte dei reperti più interessanti sono stati rinvenuti sotto lo strato di macerie conseguente il crollo del palazzo a seguito dell’ incendio e dimostrano come gli abitanti si fossero apprestati prontamente a fuggire, abbandonando sul posto quasi tutti gli oggetti di vita quotidiana.

Il sito archeologico da quando è stato scoperto, ossia dal 1966, è stato oggetto di una continuativa campagna di scavi annuale condotta da varie università americane; attualmente gli scavi sono affidati alla direzione dell’archeologo Anthony Tuck della Massachusetts University Amherst.

LA VIA DELLE CIVITATE: il sentiero che collega il Museo di Murlo al sito archeologico

Disegno del sentiero etrusco tratto dalla cartellonistica situata fuori dal centro abitato di Murlo

L’estate 2017, in occasione del Festival Bluetrusco e della Giornata degli Etruschi, il Comune di Murlo e il Museo etrusco, in collaborazione con l’Associazione Culturale di Murlo e la Proloco, hanno curato la realizzazione del sentiero descritto nelle carte ottocentesche come “Via delle Civitate e Civitatine“; il percorso collega fisicamente l’Antiquarium di Poggio Civitate – Museo Etrusco di Murlo, con l’area degli scavi archeologici di Poggio Civitate e di Poggio Aguzzo da cui provengono i reperti del museo.

Oggi è quindi possibile percorrere soltanto in un’ora e mezzo tutto il percorso ad anello di circa 5 km di lunghezza (evidenziato da frecce rosse nel disegno qui a lato – o sopra se leggi da Smartphone), che copre un dislivello in salita di 124 metri.

Il sentiero parte e ritorna a Murlo passando prima per Poggio Aguzzo (la necropoli etrusca di Murlo) e poi per Poggio Civitate (la sede del palazzo gentilizio della nobile famiglia etrusca di Murlo).

Gli amanti del trekking e chiunque è solito fare lunghe passeggiate potrà risalire la collina e rimanere rapito da questo percorso praticabile esclusivamente a piedi e in buona parte inserito all’interno dell’area archeologica, in un paesaggio assolutamente unico. Il sentiero è inoltre perfettamente segnalato e dotato di pannellistica con qr-code per una consultazione veloce dei testi informativi durante tutto il tratto.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare la sezione sentieri etruschi di BluEtrusco o anche MurloCultura, il giornalino dell’Associazione Culturale di Murlo.